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RITAGLIAMOCI DEGLI SPAZI

GRAVIDANZA E POST GRAVIDANZA - 28/12/2019

"Di tutte le perdite il tempo è la più irreparabile poiché non può essere recuperato.”

Tra le indicazioni che spesso do, soprattutto alle donne,  c’è il ritagliarsi del tempo per fare ciò che piace. Ascoltando tante storie mi rendo sempre più conto che molte persone non sono in grado di ritagliarsi dello spazio per sé, troppo occupati dal solito tran tran quotidiano: lavoro, casa,figli, partner, partner, figli, casa, lavoro. 

Per molte donne infatti la giornata lavorativa non finisce al rientro a casa dall'impiego retribuito: in quel momento inizia una seconda giornata lavorativa, quella dei compiti domestici, dell’educazione dei figli e della cura di persone a carico e parenti anziani. Questo doppio carico di lavoro raramente è ripartito in maniera equa tra uomini e donne.

Quindi come ritagliarsi dello spazi? 

Tanto per cominciare occorre rimuovere le convinzioni sbagliate. Del tipo: “sono più felice con il mio partner che con i miei amici”; “senza di lui non mi diverto”; “mi sento in colpa se trascuro la mia famiglia”; “quando dedico tempo a me stessa, tolgo attenzione ai miei cari”. Ci sono momenti in cui è essenziale restare in intimità esclusiva con se stessi. Non conta tanto che cosa si faccia, ma lo spirito con cui la si fa. Possiamo andare a fare due passi, frequentare un corso di pittura, chiuderci in camera e meditare, andare in palestra: quel che importa è sapere che stiamo prendendo (giustamente) uno spazio tutto per noi.

È importante fin da subito quindi iniziare a fare cose che ci piacciono, che ci fanno sentire a nostro agio! Eh già ma non c’è tempo,  come si fa a prendersi i propri spazi e non sentirsi in colpa rispetto a figli/partner/casa?

Si fa. Nel senso vero del termine: si agisce. Si comunica per esempio a figli e partner che dalle 16 alle 18 non ci sarai perché hai un impegno. Che impegno? Un impegno. Un impegno con me stessa. Di che genere? Non lo so. Faccio un giro. E’ chiaro che dovete aspettarvi facce stralunate e occhi strabuzzati, qualche ‘rimprovero’ del tipo Ma come fai un giro? Del resto tu non l’hai mai fatto e loro non ti hanno mai visto farlo, un po’ di stupore è lecito. Ma vai avanti per la tua strada, saluta con un sorriso, prendi la porta e vai. Non è il tempo di fare le commissioni, o eseguire la lista delle cose da fare, è del tempo per sé: sedersi su una panchina, leggersi un libro, andare a prendersi un caffè in un bar carino, fare una lezione di prova di un corso, fare una passeggiata nel bosco, un giro in bicicletta, andare al cinema. E poi pian piano, con un po’ di esercizio, ti verranno altre idee. Fai il perdigiorno per almeno due ore a settimana.




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