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SIAMO VERAMENTE ZOOFOBICI?

PAURA DEGLI ANIMALI - 24/01/2020

"Delle tremila specie di serpenti presenti nel mondo, soltanto mille hanno in dotazione del veleno e solo duecento tra queste sono veramente pericolose per l’uomo." 

Spesso sento dire: "Ho paura dei serpenti, se dovessi incontrarli potrei morire di infarto! Non è che mi puoi aiutare?". Tendenzialmente per mia scelta professionale pongo alla persona dei quesiti (ad esempio: "quanti serpenti incontra nella sua quotidianità?") e solo dopo scelgo se offrire un percorso psicologico. Se la persona in questione lavora in un rettilario è indispensabile fare un percorso, ma se la persona non è mai a  contatto diretto con un serpente non offro un percorso ed ora vi spiego il perché.

Per una corretta diagnosi di Zoofobia specifica è necessario individuare una serie di sintomi che la persona sperimenta in presenza dello stimolo fobico:

  • l’elemento fobico causa quasi sempre paura e ansia immediate
  • l’elemento fobico viene attivamente evitato o vissuto con paura e ansia marcate
  • la paura e l’ansia sono sproporzionate rispetto al reale pericolo rappresentato dallo stimolo fobico
  • la paura e l’ansia sono sempre presenti e durano più di 6 mesi
  • la paura e l’ansia causano significativo disagio e compromissione del funzionamento relazionale, lavorativo e in altre aree importanti
  • i sintomi non sono attribuibili ad un altro disturbo psicologico.


Le reazioni più usuali a una percezione di intensa paura sono:

-il tentativo di evitare (evitare certe piazze per chi teme i piccioni..) o rifuggire ciò che spaventa (cambiare strada nel caso si incontri un piccione oppure prendere farmaci per l’ansia), che fa sentire sempre meno capaci di fronteggiare quel mostro che assume delle proporzioni sempre più gigantesche nella mente di chi ha paura.

-la ricerca di aiuto e protezione (far scacciare l’animale temuto da un amico o da un familiare), che lì per lì fa sentire salvi, ma poi, se anche riusciamo, sarà solo un tampone che avrà effetto fino alla prossima volta.questo in quanto si realizza una sorta di delega all'altro nell'affrontare la paura che, essendo una percezione individuale, può essere esorcizzata solo e soltanto da chi la sente.

-il tentativo fallimentare di tenere sotto controllo le proprie reazioni fisiologiche, che fa paradossalmente perdere il controllo, per cui ci si agita ancora di più (controllare i pensieri del tipo adesso sto calmo)

Una terapia realmente efficace ed efficiente per le fobie deve essere focalizzata sull’interruzione del circolo vizioso controproducente che il soggetto alimenta attraverso i suoi tentativi fallimentari di gestione della paura.




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