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COME AFFRONTARE LA PAURA DEL CORONAVIRUS

IPOCONDRIA - 21/02/2020

Esiste un'unica forma di contagio che si trasmette più rapidamente di un virus. Ed è la paura.

Il Coronavirus fa, giustamente, paura,  perché si tratta di un virus che può provocare la morte e sul quale non abbiamo alcun controllo.

La paura è una delle emozioni di base, è un campanello d’allarme che ci avvisa quando si manifesta una minaccia. Tuttavia la risposta alla minaccia può essere sproporzionata alla sua reale pericolosità: può accadere che si reagisca in maniera eccessiva a un evento che non è poi così pericoloso. Questo dipende da come percepiamo quella minaccia, cioè dalla valutazione del rischio che ne facciamo.

La percezione del rischio è influenzata da una serie di variabili soggettive, che dipendono da come percepiamo la realtà e da come giudichiamo le cose, e che, proprio perché aspetti personali, possono essere distorti, alterati e fallaci. Se pensiamo ad un virus che contagia migliaia di persone, che si diffonde come una normale influenza, sul quale non possiamo avere il controllo, possiamo sperimentare un’alta percezione di rischio e generare un elevato livello di ansia e paura.

La diffusione delle notizie sul Coronavirus  e il linguaggio utilizzato per diffonderle può modificare la nostra percezione del rischio, aumentandola: più se ne parla, più la minaccia sembra concreta. 

Ovviamente questo non vuole ridurre la portata di un virus potenzialmente letale, né banalizzare la paura che genera in ognuno di noi, ma è necessario difenderci dall’eccesso di paura e non lasciare che ci controlli e si trasformi in una patologia.

Come possiamo evitare che la paura diventi pervasiva?

Avere paura è normale. Per imparare a gestirla, oltre a razionalizzare e a informarci adeguatamente, dobbiamo anche accettarla.

Possiamo avere paura e dobbiamo permetterci di provarla. Evitarla, scacciarla, fingere non ci sia, rifiutarla non serve; anzi, può persino rafforzarla. 

Possiamo anche attuare le misure precauzionali diffuse dall’OMS e dall’Istituto Superiore di Sanità, come lavarci spesso le mani e starnutire o tossire nell’incavo del braccio. Non serve fare incetta di mascherine, né evitare ogni persona con tratti somatici asiatici. Come non serve evitare di entrare nei negozi gestiti da cinesi.

Diventa perciò essenziale riuscire a lasciare uno spazio minimo alla paura, senza farcene invadere, senza farci condizionare nella nostra vita quotidiana, senza farci paralizzare: se ci lasciamo controllare, la paura diventa totalizzante e ci spinge a mettere in atto comportamenti di difesa non funzionali. In questo modo eviteremo di trovarci in uno stato di allarme costante che può compromettere il nostro benessere e il nostro stato di salute generale, aumentando il livello di ansia e stress. Questi infatti abbassano le nostre difese immunitarie e ci rendono più vulnerabili alle malattie, in questo caso, più che al Coronavirus, all'influenza stagionale, che ha il suo picco in questo periodo, e ai disturbi cardiovascolari o ischemici che sono maggiori in chi vive elevati e prolungati livelli di stress.

Se la paura invece è già diventata pervasiva al punto da non farvi vivere più serenamente le giornate, possiamo mettere in atto delle strategie per cercare di alleviare la fobia.

1)Evitiamo di parlare del problema

Se ci sentiamo preoccupati o in ansia, evitiamo di parlarne con tutti, ma cerchiamo di riflettere su tale stato d’animo.

Una strategia utile in questo caso potrebbe essere quella di scrivere su un diario giornalmente ciò che ci preoccupa o che tende a crearci ansia, senza però rileggere ciò che abbiamo scritto!

2)Smettiamo di andare dal medico o cercare informazioni su internet

Sicuramente sentiamo un costante bisogno di andare dal medico per rassicurarci o, peggio, per avere risposte a quello che pensiamo.

Ma ciò ci fa stare davvero bene?

In realtà no, inizialmente proveremo un apparente sollievo, poi tale malessere si ripresenterà.

3)Non chiediamo costantemente rassicurazioni

Se abbiamo paura del contagio da Coronavirus sicuramente ci verrà voglia di chiedere una costante rassicurazione ai nostri amici e parenti e cercheremo sempre di essere consolati, a causa del nostro malessere.

Ma queste consolazioni sono davvero utili?

No, poiché come anche nel caso delle rassicurazioni mediche, hanno un effetto temporaneo e non stabile, determinando un peggioramento del vostro stato.

Se la nostra paura è forte da non riuscire da soli a gestirla, possiamo rivolgerci ad uno psicologo psicoterapeuta al fine di iniziare un percorso terapeutico specifico e idoneo al superamento di questa problematica.




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