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COME SI COMPORTA UNA PERSONA IPOCONDRIACA

IPOCONDRIA - 23/08/2020

“L'ipocondria è la peggiore delle malattie, perchè le contiene tutte.” 


La persona ipocondriaca solitamente:

Ascolta e controlla continuamente  e minuziosamente ogni segnale del proprio corpo. Si osserva e si ascolta nel timore di rintracciare la presenza del minimo sintomo rivelatore. Così facendo, finisce per trovare sempre qualcosa che non va: dolori, malformazioni, macchie di pigmentazione, malfunzionamenti in una o più parti del corpo. In alcuni casi quei sintomi sono reali, in altri sono solo immaginati. Il dubbio è il principale germe del catastrofismo. Questo consiste nel prevedere, immaginare e percepire i più mortali scenari di malattia. I dubbi più frequenti sono per esempio del tipo “e se , come ho letto su internet, questa spossatezza fosse l’inizio di una sclerosi?; e se le vertigini indicassero che sto avendo un ictus o che si sta formando un tumore nel mio cervello?”

L’effetto di questo comportamento ridondante è il paradosso del “controllo che fa perdere il controllo”: la persona effettua un controllo esagerato su qualcosa che non è controllabile, innescando un circolo vizioso che costruisce il disturbo.

Parla con gli altri del problema. I tentativi di rassicurazione da parte degli altri, tendono spesso a insinuare nuovi dubbi che la persona tenterà di sedare con nuove richieste di rassicurazioni.

Usa precauzioni oppure evita, strutturando un vero e proprio isolamento relazionale. Si possono evitare normali controlli medici, cibi considerati pericolosi per la salute, ci può essere l’abbandono dell’attività fisica o addirittura l’evitamento di persone considerate malate e infettive. Evitare è una sorta di ansiolitico a effetto immediato. La tranquillità che ne consegue è però illusoria e momentanea.

Si Sottopone a frequenti controlli medici e/o consulta spesso specialisti/internet. “Chi cerca trova”, così dice un detto ed è valido anche per l’ipocondriaco che sottoponendosi a continue indagini diagnostiche rischia di ammalarsi, proprio a causa del timore e dello stress psicofisiologico. La ricerca di rassicurazione diagnostica sostiene L’idea che conoscere un problema me ne darà automaticamente il controllo. 

È importante specificare che il timore di star male rovina la vita a dieci milioni di persone: ci si allarma al minimo sintomo e si scaricano le app per fare  autodiagnosi. Negli ultimi anni infatti stiamo assistendo a quella che è stata definita "digital Hypocondria", cioè una ipocondria causata da tutte le informazioni che si trovano su siti WEB più o meno specializzati, sui forum, sui social, in chat e così via.    Il principale esperto a cui rivolgersi è il dr. Google, che produce l’effetto conferma. Partendo da un timore scatenato da un sintomo che mi allarma, si cerca su Internet tutte le informazioni che confermano la  propria ipotesi fino a convincersi della correttezza dei propri timori. Oltre l’effetto conferma si trova anche l’effetto immedesimazione che consiste nel sentire ciò che si legge. Questo effetto è amplificato dalla consultazione di forum in cui si parla di argomenti medici o specifiche malattie. In questo caso la condivisione di gruppo di un problema rafforza la convinzione di soffrire dello stesso problema. Inoltre molti effetti somatici possono essere addirittura creati dal nulla a partire dall'aspettativa e dalla focalizzazione dell’attenzione.

Quando il disturbo si protrae per lungo tempo, si può assistere infatti alla manifestazione di reali somatizzazioni come effetto del continuo stress da ansia elevata a cui il soggetto sottopone il proprio organismo. In altri termini, la fissazione fobica nel cercare un problema fisico inesistente può produrre quel tipo di disagio organico. Esempio tipico è l’ossessione intestinale. In questo disturbo la paura è avere un disturbo intestinale che provoca incontinenza fecale e/o urinaria. In parole povere, è la paura di farsela addosso, con tutte le annesse conseguenze di vergogna e imbarazzo sociale. La particolarità del problema è che l’ansia si trasforma realmente in fastidiosi sintomi fisici come le scariche di diarrea, incontinenza, movimenti e dolori intestinali. Accanto ad alcuni caratteristici comportamenti di evitamento sociale, la persona che ne soffre prende molte precauzioni alimentari come evitare di mangiare prima di uscire di casa, evitare di mangiare o bere fuori casa, selezionare ossessivamente i cibi.

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