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E DOPO LA LAUREA? IL FUTURO FA PAURA.

DISTURBI D' ANSIA - 20/12/2020

"E voi avete presa una laurea: siete giunti all'epilogo della spensieratezza"

Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una depressione post laurea nei giovani, che non vedono più la laurea come uno dei migliori momenti della propria vita, come un traguardo importante raggiunto grazie alle loro forze e alle loro conoscenze, ma come un salto nel vuoto, in un futuro incerto, contraddistinto da difficoltà economiche, isolamento sociale, precariato. 

La disoccupazione giovanile è infatti in forte incremento e spesso l'unico modo di procurarsi un reddito è accettare dei lavori precari, sfruttati e malpagati. Inoltre assistiamo a genitori, che, dopo anni di carriera lavorativa, si ritrovano in cassa integrazione a lottare doppiamente per arrivare a fine mese e mantenere anche i propri figli all'università. I docenti universitari stessi, spesso infondono fiducia invece di dare certezze, si è infatti sempre più consapevoli che una laurea o un master non fanno più tanto la differenza perché oggi tutto è moltiplicato: moltiplicate le tecnologie, le reti comunicative, moltiplicate le opportunità... ma moltiplicati sono anche, di pari passo, gli aspiranti a tali opportunità. Dopo la laurea lo studente si trova di fronte a una scelta che può condizionare la sua futura carriera professionale e deve essere quindi ben ponderata: approfondire le sue conoscenze/competenze seguendo un percorso di specializzazione post lauream o proporsi subito nel mondo del lavoro?

I dubbi del neolaureato come “che servizi posso dare alla società?” “sarò all’altezza?” “Non sono più uno studente, cosa sono ora? Cosa me ne faccio della mia laurea?”  generano ansia e frustrazione in alcuni casi. Ci sono persone, infatti, che agiscono e rischiano mettendosi alla prova e ci sono altre persone, la maggior parte purtroppo, che invece rimangono ferme, paralizzate e sopraffatte da mille emozioni che non sono in grado di contenere. Questo a lungo andare può portare gravi conseguenze sul loro funzionamento psichico.

Gli studenti che soffrono di “depressione post laurea” mostrano costante malumore, pensieri negativi e pessimisti circa se stessi, gli altri e il proprio futuro, frequenti e intensi stati di insoddisfazione e tristezza, oltre che una riduzione del piacere nelle comuni attività quotidiane. 

Il periodo di smarrimento implica anche una ridefinizione della propria identità, delle proprie aspettative e delle attese. Valori e ideali che all’inizio rappresentano un’opportunità di crescita, in realtà si trasformano in una “fase di mezzo” sempre più difficile da superare.

Lo studioso Sarchielli individua delle ripercussioni che la depressione post laurea può avere su diverse aree:

  1. Benessere psicologico: depressione, ansia, insoddisfazione generale per la vita, sentimenti di solitudine e di abbandono. 
  2. Sé e Identità: assenza di stima e crisi di identità, non sappiamo più chi vogliamo essere e ci indirizziamo al fatalismo, ci adattiamo passivamente alle nuove situazioni. Ne consegue un auto isolamento, una riduzione della capacità di progettare il futuro, il sentirsi poco apprezzati dagli altri e con la sensazione che manca un posto legittimo nella società.
  3. Rappresentazioni del lavoro: riduzione dell’importanza data al lavoro e ai valori sociali. Restrizione delle aspettative professionali, riduzione progressiva dell’interesse ad aggiornarsi sul piano professionale, scoraggiamento nella ricerca di un’altra occupazione, rappresentazioni negative e illusorie della realtà lavorativa in generale.


L’essere umano agisce per motivazioni interne ed esterne al fine di raggiungere obiettivi che gli permettono l’autorealizzazione. Ognuno è artefice delle proprie azioni, non si può pensare di porre cambiamento nella vita contando esclusivamente sull’esterno. La laurea viene considerata erroneamente un traguardo finale della vita, ebbene non è così. È l’inizio di un nuovo percorso, è un punto di partenza, è un mezzo da usare per raggiungere un ulteriore obiettivo, questa volta più grande, quindi più complesso ed ha bisogno di grandi energie per la sua realizzazione: è importante chiedersi  di cosa si ha bisogno, cosa si è disposti a fare, e infine, di quali risorse si ha bisogno.

In quest’ottica, affidarsi ad uno psicologo nella fase post lauream, è importante perché il professionista attraverso un servizio di consulenze psicologiche, volto a migliorare le  prestazioni e a sviluppare le competenze, può aiutare lo studente stesso ad affrontare e a superare le difficoltà legate al suo percorso di studi e a padroneggiare i processi decisori, creativi e relazionali nella sua vita personale e post-universitaria. Il fine è l'autonomia e l'orientamento verso il mondo professionale e l'approfondimento post lauream.

Per il potenziamento delle abilità individuali è possibile iniziare subito con semplici azioni che sono accorgimenti apparentemente banali, ma che a lungo andare possono portare a grandi cambiamenti propositivi.

  • Fare una passeggiata! Non è solo il cervello a dover carburare con i mille pensieri, ma è anche il corpo ad averne bisogno. 
  • Il sole bacia i belli! Il sole è un’importante fonte di vitamina D la cui carenza provoca stanchezza. 
  • Postura del corpo.  È importante fare qualche respiro in questa postura, ovvero schiena dritta, spalle indietro, petto in fuori, sguardo dritto, perché permette di avere una maggiore apertura verso l’esterno e una maggiore padronanza di sé stessi.
  • Cercare di non isolarsi. È importante ricercare la compagnia di persone ottimiste e positive: l’entusiasmo è contagioso!
  • Promuovere la socialità. È salutare distrarsi e a volte avere come massima preoccupazione la pizza da ordinare la sera.
  • Quotidianità. È fondamentale crearsi degli orari stabili per alzarsi, mangiare e organizzare gli impegni.
  • Fare tutto quello che non si è riuscito a fare durante gli studi. Pianificare ed organizzare tutto quello che è stato posticipato e procrastinato a causa degli studi.
  • Pianificare in modo attivo la ricerca del lavoro. È importante individuare i propri interessi e scegliere i ruoli che potrebbero calzare bene. Può essere utile in questa fase farsi supportare in un “bilancio delle competenze” e prepararsi per il meglio ad affrontare in modo efficace i colloqui di lavoro. 
  • Manifestare lo stato d’animo. È utile parlare in famiglia e con le persone care del proprio malessere e se è necessario  rivolgersi ad uno psicologo.
  • Accettare le emozioni. Non colpevolizzarsi, non c’è nulla di sbagliato, è importante affrontare il momento che fa comunque parte della vita in questo cambiamento importante.



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