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PANICO? NO, GRAZIE

DISTURBI D' ANSIA - 04/10/2020

L’etimologia del termine panico affonda le sue origini nel greco “panikós”, relativo cioè a Pan, dio minore della mitologia greca, famoso per il suo urlo, così pauroso da provocare, nei poveri sventurati che vi si imbattevano, uno stato di paralisi e di totale sgomento.

Ansia e panico sono il vero e proprio male del secolo, in parte perché la società stessa e lo stile di vita contemporaneo è sempre più esigente e competitivo, in parte perché il livello di ricchezza e benessere non è mai stato raggiunto in nessuna epoca e l’aspettativa di vita è decisamente aumentata. Viviamo in un'epoca storica e culturale nella quale la morte viene allontanata dalla vita quotidiana, si muore sempre più  lontani da casa e in età  più  avanzata. Il presente è percepito come stressante a causa dei ritmi lavorativi frenetici, le sfide quotidiane più pressanti e gli standard psico-sociali più elevati. Il futuro è percepito con sempre maggiore incertezza. Inoltre esiste una pericolosa tendenza all’abuso e all’utilizzo poco consapevole dei farmaci ansiolitici, spesso in regime di automedicazione e senza la supervisione di uno specialista. Assumere farmaci ogni volta che si deve affrontare una situazione temuta o alla prima sensazione di ansia percepita, costituisce una vera e propria forma di evitamento. Così facendo la persona si convincerà erroneamente di non potere affrontare la problematica senza il farmaco, riducendo la sua autostima e autoefficacia. Inoltre la persona non potrà verificare che i suoi pensieri catastrofico sono infondati e che il panico tende a scomparire in maniera spontanea e veloce, e soprattutto non conduce alla morte.

L'attacco  di panico rappresenta una delle esperienze più spiacevoli che si possano vivere. Ci si sente improvvisamente paralizzati dal terrore e da una serie di sintomi spaventosi (soffocamento, svenimento, dolore al torace, tachicardia ecc.) al punto di avvertire una sensazione di essere sul punto di morire. Il panico si genera da un terrore che nasce dall'interno, solitamente dal corpo stesso; nasce da un improvviso e agghiacciante timore di morire che non si era mai palesato in modo così violento nella vita di una persona. Quando poi, dopo il primo terribile episodio, gli attacchi si fanno sempre più frequenti, convivere quotidianamente  con "sto morendo" rappresenta una condizione esistenziale davvero insopportabile. 

Per approfondimenti:

La terapia degli attacchi di panico



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