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ANSIA SOCIALE O TIMIDEZZA?

DISTURBI D' ANSIA - 15/11/2020

“La timidezza è timore d'esser giudicato male.”

L'ansia sociale è un disturbo d’ansia caratterizzato dalla paura di trovarsi in situazioni sociali o prestazionali nelle quali la persona si sente esposta al possibile giudizio degli altri, o per le quali non si sente all'altezza. Una caratteristica di questo disturbo è la forte ansia che si presenta durante - ma soprattutto prima - di vivere le situazioni temute, quali ad esempio parlare con un gruppo di persone, partecipare ad eventi, affrontare un esame o un’interrogazione, mangiare in compagnia, accettare complimenti, andare a colloqui di lavoro, dialogare guardando l'altro negli occhi, chiedere informazioni per strada ecc. L’ansia sperimentata può essere attivata non solo dalla paura ma anche da altre forme di percezione distorta di se stessi, degli altri o del mondo circostante.

Si può pensare ad esempio ad un locale, se le persone presenti vedono un tipo con fare difensivo, entrare e guardare in maniera diffidente, lo contraccambieranno quasi certamente con un atteggiamento ostile e con sguardi di diffidenza. L’effetto finale sarà che la persona avrà la conferma della sua supposizione di essere antipatica e indesiderata, senza rendersi conto che tutto ciò è una sua costruzione della realtà.

La caratteristica principale della ansia sociale è la paura di agire, di fronte agli altri, in modo imbarazzante o umiliante e di ricevere giudizi negativi. Solitamente le situazioni più temute da chi soffre di ansia sociale sono quelle che implicano la necessità di dover fare qualcosa davanti ad altre persone, come ad esempio esporre una relazione o anche solo firmare, telefonare o mangiare; a volte può creare ansia sociale semplicemente entrare in una sala dove ci sono persone già sedute, oppure parlare con un proprio amico.

Un’altra caratteristica tipica di questa problematica è una marcata ansia anticipatoria che precede le situazioni temute. La persona, già prima di affrontare una situazione sociale (per esempio andare ad una festa o andare ad una riunione di lavoro), comincia a preoccuparsi per tale evento.

Le situazioni più temute, in sintesi, sono solitamente:

Parlare in pubblico o ad un piccolo gruppo

Sostenere colloqui di lavoro

Partecipare a pranzo, cene o feste

Essere presentati da altre persone

Iniziare una conversazione

Guardare negli occhi la gente

Incontrare persone del sesso opposto o da cui si sentono attratte

Esprimere le proprie opinioni

Le persone che soffrono di ansia sociale temono di apparire ansiose e di mostrarne i “segni”, cioè temono di diventare rosse in volto, di tremare, di balbettare, di sudare, di avere batticuore, oppure di rimanere in silenzio senza riuscire a parlare con gli altri, senza avere la battuta “pronta”. Infine, accade spesso che chi sperimenta ansia sociale, quando non si trova in una situazione temuta, riconosca come irragionevole la propria paura e tenda, conseguentemente, ad auto accusarsi e rimproverarsi per non riuscire a fare cose che tutti fanno.

Dobbiamo fare una distinzione tra timidezza e ansia sociale. La comune timidezza rappresenta una caratteristica del proprio carattere che la persona riesce a gestire. L’ansia sociale, invece, si accompagna a stati di ansia così intensi e invalidanti da rendere la vita sociale difficile e limitata, arrivando in alcuni casi a sperimentare veri e propri attacchi di panico.

L’ansioso sociale si sente rifiutato e giudicato dagli altri come ridicolo, inadeguato, incapace e stupido.  Per proteggersi si pone nei confronti degli altri in modo diffidente creando una reazione altrui che gli conferma il giudizio o la reazione negativa. Ecco che i suoi rapporti sociali subiscono delle modifiche. Gradatamente aumenta l’isolamento sociale rendendo la persona sempre più incapace di relazionarsi con gli altri. La persona si crea una corazza che ingigantirà le sue paure, confermando sempre di più in lei il senso di inadeguatezza. Ogni forma di contatto, nei casi più severi, viene vissuta come rischiosa.  Ma è proprio questo evitamento a mantenere il problema e ad alimentarlo: la persona infatti tenderà ad evitare di mangiare, bere o scrivere in pubblico, per timore di rimanere imbarazzato dal fatto che gli altri possano vedere le sue mani tremare ad esempio. Ovviamente, queste persone cercano in tutti i modi evitare tali situazioni o, se vi sono costrette, sopportano tali situazioni con un carico di disagio molto elevato.

In tali situazioni, le persone possono:

Vivere l’esperienza di un attacco di panico finendo per amplificare la percezione del proprio senso di inadeguatezza e incapacità

Controllare  e  cercare di reprimere le manifestazioni della propria emotività con il rischio che l’altro possa accorgersi del suo stato sentendosi ancora più inadeguato

Tentare di essere disinvolto finendo con il risultare ancora più impacciato e goffo

Usare e abusare di alcol droga o farmaci per sentirsi protetto e disinibito

Vincere l’ansia sociale è possibile attraverso la psicoterapia che andrà a lavorare sullo smontare la convinzione di essere giudicati e/o rifiutati dagli altri (“tutti ce l’hanno con me!”) e a offrire alla persona migliori capacità ed abilità nell’affrontare le situazioni temute. Con l’aiuto di strategie e stratagemmi, la persona sarà accompagnata ad esporsi gradualmente e a sperimentare con occhi diversi la situazione precedentemente temuta: non più come situazione che blocca e spaventa, ma come opportunità per esprimere sé stessi con le proprie potenzialità e i propri limiti, al pari di ogni altra persona. Attraverso questo metodo la persona acquisisce un nuovo modo di percepire e di reagire al confronto con gli altri ed è quindi portata a vivere esperienze che cambieranno la sua percezione della realtà, non più vissuta come minacciosa.

Per approfondimenti:



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