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AGORAFOBIA

DISTURBI D' ANSIA - 22/11/2020

"Chi soffre di agorafobia ed evita la strada, si comporta esattamente come se il terreno sotto i suoi piedi sprofondasse davvero"

L’Agorafobia è un disturbo caratterizzato da forte ansia nei momenti in cui ci si trova il luoghi dove può essere imbarazzante o difficile allontanarsi in caso di attacchi di panico o sintomi simili, è una paura delle situazioni esterne, come luoghi affollati, in cui sarebbe difficile o imbarazzante chiedere o ottenere aiuto.

L’ansia può scaturire infatti dalla paura di morire, di avere un infarto, di avere vertigini o non riuscire a camminare diritti, di rimanere intrappolati e di essere umiliati o non soccorsi dalla gente.

Secondo il DSM – 5, ovvero il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, il soggetto agorafobico sperimenta un’ansia difficilmente controllabile per almeno due delle seguenti situazioni:

Utilizzo dei mezzi pubblici (pensiamo a treni, autobus, aerei)

Trovarsi in uno spazio chiuso ristretto (ad esempio nell’ascensore)

Essere in uno spazio aperto e ampio (parco, parcheggio)

Aspettare in coda o trovarsi in mezzo ad una folla

Trovarsi fuori casa da soli

La persona agorafobica teme situazioni che per tutti gli altri sono considerate “normali” e a basso rischio di pericolo.

Tipicamente l’agorafobia è focalizzata su tutte quelle situazioni dalle quali sarebbe difficile allontanarsi: le autostrade, mezzi pubblici, tratti di strada, ponti, gallerie, i parcheggi coperti e i luoghi affollati, come supermercati, centri commerciali, concerti o cinema.

Le persone che soffrono di questa problematica, raramente si sentono al sicuro nei luoghi pubblici; per questo motivo, per riuscire ad alleviare la loro sintomatologia, spesso si rivolgono ad amici e familiari o qualcuno di cui si fida, in modo che questi li accompagnino e li rassicurino, altrimenti tendono a evitare. nell’agorafobia la presenza di un accompagnatore è di fondamentale importanza.

Il fatto di poter contare su qualcuno in caso di un malore improvviso e di poter essere soccorsi con maggior facilità allevia l’ansia e permette al soggetto agorafobico di affrontare con più serenità le situazioni temute.

Ovviamente questa non si può considerare una soluzione definitiva: a lungo andare si corre infatti il rischio che la persona agorafobica perda gradualmente la propria autonomia e diventi emotivamente (oltre che fisicamente) dipendente dalla persona che lo accompagna.

A causa dell’intensa paura sperimentata durante l’esposizione alle situazioni ansiogene, la persona farà di tutto per evitare di confrontarsi con esse.

Progressivamente si eviteranno tutte le situazioni che non forniscono la sicurezza: anche le vacanze diventano un problema, evitate le gite fuori porta, passeggiate in montagna e altro ancora. Si tratta insomma di un problema invalidante e che tende a limitare grandemente le possibilità di vita della persona.

Possiamo solo provare ad immaginare le conseguenze di questo tipo di evitamento. Pensiamo alle nostre vite: come arriveremmo al lavoro se non potessimo entrare in auto o usufruire di uno dei mezzi pubblici a nostra disposizione? Come riusciremmo a coltivare le nostre amicizie o semplicemente a conversare con qualcuno, se non riuscissimo a sopportare (anche fisicamente) il trovarci fuori casa, in luoghi affollati o negli spazi aperti?

È di fondamentale importanza rendersi consapevoli di ciò che sta accadendo. L’ansia aumenta ogni qual volta decidiamo di evitare una situazione temuta. Esattamente come in un circolo vizioso.

A tutti sarà capitato di attraversare momenti difficili e di non sentirsi abbastanza forti da affrontare il mondo esterno. Sicuramente casa nostra appare come un luogo sicuro in cui potersi ricaricare … e non c’è niente di male ad approfittarne. Ma nel caso in cui questo sentire perduri nel tempo, e cominci a limitare il nostro agire, è opportuno aprire le orecchie ed ascoltare i campanelli d’allarme prima di rimanere imprigionati dalle nostre paure.

Insieme al terapeuta si lavorerà per obiettivi: ad esempio si impareranno delle specifiche abilità (skills) che aiuteranno a tollerare con maggior facilità l’ansia e la paura, si andrà a destrutturare gradatamente queste ansie e paure, ridimensionandole (ristrutturazione cognitiva) e con pazienza si predisporrà un graduale rientro alle normali attività, evitate in precedenza a causa dei sintomi ansiosi. Vengono quindi utilizzate una serie di tecniche e di stratagemmi in grado di far superare i limiti acquisiti: progressivamente la persona viene guidata a riappropriarsi delle proprie possibilità, in modo da poter ampliare nuovamente possibilità e prospettive.

Questa processualità terapeutica ha mostrato un alto tasso di efficacia ed efficienza: permette di superare i problemi di agorafobia ottenendo già entro le prime sedute importanti cambiamenti terapeutici.

Per approfondimenti:

Paura, panico, fobie. La terapia in tempi brevi




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